Profumatissimi, coloratissimi e appartenenti a numerose varietà, gli agrumi asiatici sono oggi simboli iconici dell’area mediterranea, pur mantenendo le loro antiche radici orientali. Provenienti da regioni come Cina, India e Giappone, questi frutti si distinguono per la loro versatilità in cucina, dove vengono utilizzati in molteplici preparazioni gastronomiche che esaltano le loro straordinarie proprietà nutrizionali.



Storia e origini degli agrumi. Dall’Estremo Oriente al Mediterraneo: il viaggio
Appartenenti alla famiglia delle Rutacee, e precisamente al cospicuo genere dei sempreverdi Citrus, gli agrumi sono originari dell’Asia, dal Medio e all’Estremo Oriente a seconda delle varietà.
Conosciuti e introdotti in Grecia già nel 300 a.C. a seguito delle conquiste di Alessandro Magno, è però quando gli arabi li portano in Spagna intorno al X secolo che effettivamente si radicano in maniera più marcata nel continente europeo. Inizialmente apprezzati soprattutto come piante ornamentali e officinali, la coltivazione degli acrumen a fini alimentari prende piede nell’area mediterranea tra XVIII e XIX secolo, quando si intuisce il vantaggio economico della loro commercializzazione e si diffonde la conoscenza delle loro molteplici proprietà benefiche.
Le varietà di agrumi asiatici oggi più conosciute e utilizzate nella gastronomia italiana – arancia (dolce e amara), mandarancio, clementina, limone, pompelmo, mapo – sono differenti per gusto, colore, forma e dimensione e hanno tutte origine da selezioni naturali, ibridazioni e mutazioni spontanee dei tre capostipiti di questa particolare tipologia di frutti, ovvero il cedro, il mandarino e il pomelo. Provenienti rispettivamente da India e Birmania, Cina e Indocina, questi frutti (chiamati esperidi) sono presenti nella loro area di origine da tempi remotissimi (le prime testimonianze scritte risalgono a più di 4000 anni fa).
Altri agrumi provenienti dall’Asia di abituale consumo sono il lime o limetta (Citrus aurantifolia), originario di Malaysia e India, il chinotto (Citrus myrtifolia), proveniente dalla Cina, e il bergamotto (Citrus bergamia), la cui origine è incerta. C’è inoltre un ulteriore gruppo di agrumi asiatici il cui utilizzo, pur entrato in epoca recente nelle abitudini di consumo europee, sta prendendo sempre più piede: lo yuzu (Citrus junos), un agrume che cresce spontaneamente in Corea e in Tibet, rotondo e di colore giallo, dall’aroma tra il mandarino e il bergamotto, assai diffuso nelle cucine orientali che si stanno sempre più affermando in Occidente; la mano di Buddha (Citrus medica), internazionalmente conosciuto come finger citron, il cui nome si deve alla sua singolare forma, con gli spicchi gialli a forma di dita sviluppati intorno al corpo centrale del frutto, quasi totalmente privo di succo ma dalla polpa molto aromatica; il kumquat o mandarino cinese (Citrus japonica), il piccolo bonbon ovale dalla buccia liscia e sottile e dal colore arancione brillante da mangiare intero in un sol boccone, di cui oggi è piuttosto diffusa la coltivazione in casa.
Agrumi asiatici essenziali per il corpo…
Gli agrumi hanno una composizione nutrizionale estremamente preziosa per sostenere e garantire il benessere psicofisico dell’organismo.
Rinomatamente, mangiare agrumi è raccomandato in modo particolare durante l’inverno, in quanto la barriera difensiva che arance & co. aiutano a comporre è importante per contrastare virus e batteri influenzali tipici di questa stagione. In realtà, visto che le varietà di agrumi, così numerose, possono essere disponibili lungo tutto l’arco dell’anno, è bene non farle mai mancare nel consueto e abituale regime alimentare.
Un consumo costante di questi portentosi frutti assicura un completo apporto dei loro nutrienti essenziali, che aiutano a rafforzare le difese immunitarie necessarie a mantenere un buono stato di salute generale.
Ipocalorici e privi di grassi, gli agrumi presentano infatti un elevato valore nutrizionale: sono colmi di vitamine (A, B e soprattutto C), che oltre a supportare il sistema immunitario svolgono importanti funzioni protettive, di minerali indispensabili quali potassio, calcio, magnesio e fosforo, e di antiossidanti.

…e agrumi asiatici irrinunciabili per il palato
In ambito culinario, gli agrumi sono dotati di grande versatilità: il succo, la polpa e la scorza possono essere impiegati in numerose ricette, da adattare alle più svariate situazioni e ai diversi pasti della giornata.
Dalla semplice e pratica spremuta al loro consumo al naturale, da ingrediente di base per marinature, salse e condimenti alle classiche marmellate o conserve, da impiegare per arricchire una semplice insalata o per realizzare farciture e guarnizioni in gelateria e pasticceria, per ricavare oli essenziali, aromi naturali e liquori o per ottenere canditi.
Senza dimenticare che l’accostamento di agrumi e ingredienti salati – come spezie, formaggi dal sapore deciso o piatti di carne e pesce – può aggiungere sfumature di gusto a tantissime preparazioni, per arricchirle e caratterizzarle con note più dolci o più acidule a seconda dell’agrume che si sceglie di utilizzare.
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Scritto da Redazione
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