C’è voluto un po’ di tempo, ma i benefici delle patate si sono fatti valere. Dalla popolarità inizialmente un po’ travagliata, il consumo e le numerose proprietà della patata si sono nel tempo sempre più affermati, sino a raggiungere l’odierno apprezzamento di portata globale. Estremamente versatili, le patate arrivano in Europa dal Sud America ma, oggi, rientrano ormai da quasi tre secoli in numerose preparazioni della tradizione gastronomica italiana, dalle più semplici alle più elaborate.
Dagli Incas al successo mondiale: la storia delle patate comincia oltreoceano
Originarie delle Ande peruviane e cilene, dove crescono spontaneamente sin da tempi remotissimi (pare siano stati ritrovati resti della loro coltivazione risalenti all’8.000 a.C.), le papas costituivano l’alimento principale delle popolazioni indigene della zona (Incas), che le consideravano sacre e preziose alla stregua dell’oro.
Quando gli spagnoli le importano in Europa nel XVI secolo, a seguito delle loro esplorazioni oltreoceano che si conclusero con la scoperta e la conquista del Nuovo Mondo, le patate non riscuotono grande successo nel continente europeo. La loro affermazione, infatti, non è né immediata né spontanea: inizialmente vengono accolte con perplessità e addirittura con diffidenza, forse per via dell’aspetto poco appetitoso, ma soprattutto perché se ne ignora il corretto utilizzo. Un fatto che porta a consumare solo le foglie e le bacche di questa pianta, il cui contenuto di solanina (un alcaloide carico di tossine) ha effetti nocivi sulla salute. Non mancano, poi, anche motivazioni di natura spiritualistica, che attribuiscono allo stravagante tubero valenze negative, probabilmente dovute alla loro natura sotterranea.
A lungo le patate vengono destinate all’alimentazione degli animali, oltre a riscuotere un certo interesse in ambito botanico. Per l’impiego alimentare in Europa si deve attendere la seconda metà del XVIII secolo e l’inizio del secolo successivo, quando i trattati del chimico e agronomo francese Antoine-Augustin Parmentier ne attestano l’importanza per il consumo alimentare umano, oltre che la semplicità di coltivazione. La diffusione, a quel punto, diventa piuttosto rapida: l’improvviso incremento della popolazione spinge ad adottare coltivazioni ad alto rendimento, per supplire alla crescente domanda di cibo. Un incremento dell’utilizzo della patata si registra in particolare in periodi di povertà e carestia, dalla guerra dei Sette anni (1756-1763) alla Seconda guerra mondiale, durante i quali svolge un ruolo fondamentale soprattutto nell’alimentazione dei ceti meno abbienti. Anche in Italia la coltivazione della patata viene inizialmente apprezzata solo a scopo ornamentale (il granduca di Toscana Ferdinando II le pianta nel giardino fiorentino di Boboli nel 1630). La diffusione della patata come alimento sulle tavole quotidiane si attesta, invece, tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento. Oggi questo tubero è coltivato in tutto il territorio italiano per tutto l’anno ed è protagonista di numerose preparazioni oramai divenute tradizionali.
Novelle o stagionate, le patate garantiscono preziosi benefici per l’organismo
Tubero del Solanum tuberosum, della famiglia delle Solanacee, la patata vanta numerose proprietà, che contribuiscono a uno stile di alimentazione corretto e bilanciato.
Ricche di carboidrati complessi sotto forma di amidi dall’alto valore energetico, le patate contengono vitamine dei gruppi A e C, con qualità antiossidanti e anti-infiammatorie, e vitamine B3 e B6, che svolgono importanti funzioni regolatrici utili alla circolazione sanguigna e al processo digestivo. La loro composizione nutrizionale fornisce inoltre un’elevata concentrazione di fibre e di sali minerali come potassio, zinco e – a seconda del terreno su cui crescono – selenio o iodio.
Vengono generalmente suddivise in patate novelle (di piccola pezzatura in quanto raccolte precocemente e dalla buccia sottile, che solitamente non viene rimossa), patate a pasta gialla (dalla polpa soda e compatta, il cui colore è dovuto dalla presenza di caroteni), patate a pasta bianca (dalla polpa farinosa che tende a sfaldarsi in cottura, caratteristica che le rende adatte all’impiego in purea), patate a buccia rossa e pasta gialla (dalla polpa soda, adatta a cotture intense).
Una dopo l’altra, le ricette delle patate sono tantissime e tutte sfiziose
Le patate, si sa ma è bene ripeterlo, si consumano solo previa cottura, sia per motivi gustativi sia perché il processo è necessario per la scomposizione dell’elevata componente amidacea e per diminuire la percentuale di solanina. Per quanto riguarda le modalità di utilizzo gastronomico, le patate possono essere lessate, fritte, ridotte in purea, arrostite al forno o sulla griglia, rosolate in padella, per fare il pane… e si accompagnano in maniera ideale praticamente a tutti gli ingredienti proteici, dalle uova alla carne, dal pesce ai legumi (anche se in questo caso il quantitativo va regolato). Sono tante le ricette della cucina italiana in cui si utilizzano abitualmente le patate, dai primi piatti (zuppe, minestroni, gnocchi e ravioli) ai secondi (spezzatino), dai contorni ai piatti unici (tortini e sformati, come il gattò, il rösti e il frico friulano).
Ricetta: Insalata mediterranea con patate e tonno
Scopri la ricetta nella sezione ricette, al seguente link: Insalata mediterranea con patate e tonno | Mi Alimento
Ricetta: frittata di patate
Scopri la ricetta nella sezione ricette, al seguente link: Frittata di patate | Mi Alimento
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Scritto da Redazione
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