Tra le innumerevoli eccellenze casearie del nostro Paese, i prodotti a marchio DOP e IGP sono, indubbiamente, i più richiesti. Prodotti che ci posizionano, tra l’altro, ai vertici assoluti al mondo con 13 miliardi di fatturato (Assolatte), con i 57 formaggi italiani DOP e IGP che generano ormai 5 miliardi di fatturato all’anno, confermandosi tra i protagonisti delle tavole natalizie. A Natale, i formaggi tipici non solo arricchiscono i menu delle feste, ma diventano veri ambasciatori delle tradizioni culinarie italiane, perfetti per taglieri e ricette gourmet. Tra quelli preferiti a Natale, ci sono il Grana Padano DOP, il Parmigiano Reggiano DOP e la Mozzarella di Bufala Campana DOP. Non mancano nemmeno il Pecorino Romano DOP, il Gorgonzola DOP, l’Asiago DOP e la Fontina DOP, ingredienti indispensabili anche per molti dei piatti delle feste. La varietà di formaggi tipici a Natale offre un connubio unico di sapori, grazie alle diverse stagionature, consistenze e tipologie di latte utilizzate. Quindi, largo a un bel tagliere di prelibatezze a pasta dura e morbida, a stagionature differenti secondo i gusti e con latte di vacca, capra, pecora o altro. Suggeriamo qui cinque eccellenze che non possono mancare sulle nostre tavole.
Il Parmigiano Reggiano DOP, formaggio tipico a Natale: già in Boccaccio trionfa nel Paese del Bengodi
Prodotto caseario unico, il Parmigiano Reggiano DOP è tra i formaggi italiani natalizi a lunga stagionatura più conosciuti, che varia da un minimo di dodici mesi fino a sessanta e oltre, perfetto da consumarsi “tale e quale” o da grattugiare per dare una spinta di
sapore alle preparazioni più intense, data l’elevatissima versatilità in cucina che lo caratterizza.
A Natale, il menù tipico della tradizione emiliana prevede i mitici tortellini in brodo (popolarissimi anche altrove con variabili e nomi differenti). La ricetta ufficiale vuole una farcia a base di lombo di maiale, mortadella, prosciutto e Parmigiano Reggiano DOP. In Romagna, invece, troviamo i cappelletti, leggermente più grossi dei tortellini, per il cui ripieno nessuna delle versioni esistenti rinuncia al Parmigiano
Il Gorgonzola DOP che ha ispirato anche Manzoni, Hesse e Carducci
Altro formaggio tipico del Natale irrinunciabile è il Gorgonzola DOP, l’erborinato italiano per antonomasia. Sulla sua origine non si sa molto, certo è che deve il suo nome a Gorgonzola, cittadina alle porte di Milano, un tempo centro commerciale e luogo di transito delle mandrie.
Il sapore inconfondibile del Gorgonzola DOP si sposa con la carne, la verdura e persino la frutta, e può stupire in preparazioni gourmet (come i ravioli con melone e sedano rapa dello chef Cannavacciuolo ad esempio) o conquistare con i classici accostamenti casalinghi, come delle semplici bruschette a base di Gorgonzola DOP, pere, miele e noci.
Mozzarella di Bufala Campana DOP, come dice Totò la premi e “se cola il latte, la prendi, se no, desisti”
Fiore all’occhiello della produzione casearia nostrana e sempre presente tra i formaggi da servire a Natale, la Mozzarella di Bufala Campana DOP è famosa (e imitata) in tutto il mondo. Il termine “mozzarella” deriva dal processo di mozzatura con il quale, oggi come un tempo, i casari plasmano la cagliata dopo averla fatta filare.
In Campania, in occasione del pranzo della domenica o per le feste di Natale, si prepara la celebre pasta al forno napoletana, un comfort food sostanzioso la cui ricetta varia da famiglia a famiglia, ma non può fare a meno di sugo di pomodoro, salame, polpettine di carne e formaggi vari tra cui Mozzarella di Bufala Campana DOP, Provolone del Monaco DOP e Parmigiano Reggiano DOP.
Dai primi cenni del 1270 all’affresco nel castello valdostano di Issogne: ecco la Fontina DOP
In Valle d’Aosta, tra i formaggi per le feste natalizie e con una storia plurisecolare non può mancare la Fontina DOP. È la protagonista delle tavole natalizie. Tra le ipotesi sull’origine del nome, alcuni pensano che abbia a che fare con il francese arcaico fondis, che indica la capacità del formaggio di sciogliersi se esposto al calore.
Ed è tale proprietà che rende unica una ricetta tipica dei rigidi inverni valdostani: la zuppa valpellinese (o seupa à la vapelenentse). Un piatto di recupero a base di pane tostato, Fontina DOP, verza e brodo di carne, vero e proprio simbolo della gastronomia regionale, così come la fonduta, anch’essa rigorosamente a base
Per Jonathan Swift la dieta dello scapolo è pane, formaggio e baci. Meglio se Asiago DOP
In origine, l’Asiago veniva prodotto con latte di pecora, essendo l’allevamento ovino l’attività maggiormente diffusa sull’omonimo altopiano. Intorno al 1500, poi, si iniziarono a preferire i bovini e, di conseguenza, anche l’Asiago DOP iniziò a essere prodotto con il latte vaccino, dando vita al formaggio che tutti noi conosciamo.
Spostandoci di poco più a nord, nella tradizione altoatesina, sono i canederli al formaggio (o käse knödel) il piatto delle feste. Una ricetta di Natale tanto iconica quanto semplice, a base di pane raffermo, latte fresco, burro e formaggio di montagna, come per l’appunto l’Asiago DOP, serviti in brodo o con il burro.
Insomma, l’Asiago DOP non può certo mancare nella selezione di formaggi per Natale.
E tu? Quale formaggio preferisci per le feste di Natale?
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Scritto da Redazione
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